domenica 20 marzo 2022

"Viva Cerri" su un muro in via XI Febbraio


Come molti sanno, sono solita girovagare per il borgo di Scurcola con una certa regolarità e penso di aver osservato e assimilato molte delle sue caratteristiche. Solo pochi giorni fa, però, ho notato un dettaglio che, finora, mi era sfuggito o che, semplicemente, non avevo osservato con la dovuta accortezza. Si tratta di due vecchie e scolorite scritte tracciate, verosimilmente più di un secolo fa, sul muro di un edificio situato in cima a via XI Febbraio, al numero civico 36. Partendo da Corso Vittorio Emanuele III, sono salita passando davanti all'ingresso di Palazzo Tuzi-Marimpietri e al cospetto degli affreschi che decorano questo angolo semisconosciuto del nostro paese. Salendo ancora, sulla sinistra, si presenta un edificio a due piani con un vecchio e malmesso portone di legno a piano terra.

Via XI Febbraio n. 36 e scritte W Cerri

Ebbene, sul muro scrostato di questo fabbricato, ho rilevato la presenza di due scritte "Viva Cerri". Immediatamente mi sono tornate alla memoria le parole "Viva Fusco" che avevo già notato lungo il nostro Corso, a poca distanza da quella che era la bottega di Lodovico, e alle quali ho dedicato un post pubblicato nel dicembre 2020. Per analogia con le precedenti, ho ritenuto che anche il Cerri nominato su un vecchio muro del centro storico di Scurcola possa essere un esponente politico e che quel "Viva Cerri" non sia altro che un sistema per propagandarne il nome e favorirne l'elezione.

Giovanni Cerri

Compiendo una breve ricerca su Internet, ho individuato la figura di Giovanni Cerri, avezzanese nato il 27 maggio 1857 e noto avvocato della città. Fu Sindaco di Avezzano dal marzo 1891 al settembre 1893. Venne eletto alla Camera dei Deputati e rimase in carica dal 16 giugno 1900 al 18 ottobre 1904, durante l'XI legislatura. A lui si deve una proposta di legge del 1904 relativa alla "Costituzione in Comune autonomo della frazione Oricola". Dal punto di vista politico, assieme a Luigi Vidimari e ad Antonio Iatosti, Cerri operò per contrastare la politica di Giovanni Torlonia. Costui era III Principe del Fucino, dopo suo nonno Alessandro e suo padre Giulio Borghese (marito di Annamaria Torlonia), e aveva creato, con la sua discutibile gestione delle aree fucensi bonificate, un ampio malcontento tra i contadini e tra i braccianti.

È quindi probabile che le iscrizioni "Viva Cerri" siano riferibili proprio all'avvocato Giovanni Cerri che, evidentemente, aveva dei sostenitori anche a Scurcola. Forse il suo nome venne tracciato su quel muro in occasione delle elezioni del 1900 oppure in un altro momento della carriera politica di Cerri. Egli tornò a essere Sindaco di Avezzano il 16 luglio del 1914, ma rinunciò al suo incarico pochi giorni più tardi per ragioni personali. Giovanni Cerri morì a soli 58 anni sotto le macerie causate dal violento terremoto che colpì la Marsica il 13 gennaio del 1915. Una tragica fine per un illustre rappresentate della politica marsicana e abruzzese di cui, seppure per un minuscolo dettaglio, Scurcola conserva memoria.

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