La splendida e, a quanto mi risulta, finora sconosciuta fotografia della chiesa di Sant'Egidio di Scurcola Marsicana di cui sto scrivendo dovrebbe risalire agli anni 1890/1893. È questo il periodo in cui il suo autore, l'archeologo, storico dell'arte e fotografo francese Camille Enlart si trovava in Italia per realizzare gli scatti che poco più tardi (nel 1894) lo aiuteranno nella redazione del libro "Origines françaises de l'architecture gothique en Italie". Enlart, dunque, è stato a Scurcola e ha osservato e immortalato gli elementi riferibili all'architettura gotica utili alla sua ricerca. Elementi che, come ormai tutti abbiamo imparato, provenivano dalla diruta Abbazia di Maria SS della Vittoria fatta edificare da Carlo I d'Angiò dopo la vittoria su Corradino di Svevia.
Camille Enlart |
La struttura originaria della chiesa di Sant'Egidio venne realizzata dai benedettini e risale ai primi dell'XI secolo. Con il trascorrere dei secoli, l'edificio sacro più antico che possediamo a Scurcola, ha subito importanti rifacimenti. La fotografia di Enlart ci mostra una chiesa abbastanza diversa da come la conosciamo. Alla fine dell'Ottocento essa manteneva una struttura probabilmente più vicina all'originale anche se, a ben guardare, i fori presenti sulla parete laterale fanno intendere che lì erano ancorati elementi di un tetto andato perduto: la chiesa possedeva due navate laterali. Una di esse si nota, con un po' di attenzione, sul lato sinistro della chiesa.
Traccia della navata laterale (oggi perduta) |
Un altro dettaglio interessante rilevabile da questa splendida immagine è costituito dal portale. Quello che oggi vediamo sulla facciata della chiesa, vale a dire l'attuale ingresso, si trovava al tempo sulla parete laterale dell'edificio sacro. Sono molti a ritenere che il raffinato portale, decorato da colonne tortili e preziosi capitelli, provenga dall'Abbazia angioina e penso di poter affermare con discreta sicurezza che anche Camille Enlart avesse rilevato tale dettaglio.
Il portale dov'era e dov'è |
Il terremoto del 1904 ha procurato delle lesioni importanti alla chiesa ma i danni più ingenti sono quelli causati dal terremoto del 1915. La chiesa di Sant'Egidio è rimasta per alcuni decenni in uno stato di fatiscenza e di abbandono. Sarà rimessa in piedi solo a partire dal 1967 e verrà riaperta al culto nel 1971. Osservando l'edificio sacro prima dei due violenti terremoti si comprende che, a un certo punto, durante le fasi di ricostruzione, la struttura posta sul retro, che al tempo di Enlart aveva dimensioni piuttosto ridotte, è stata estesa e ampliata fino a coprire una buona parte della parete, tanto che delle quattro antiche monofore presenti, oggi ne resta solo una.
La chiesa di Sant'Egidio oggi |
Nella fotografia storica della chiesa di Sant'Egidio si possono notare altri piccoli ma significativi dettagli: il tetto appare in pessimo stato; il vecchio portale d'ingresso deve essere andato distrutto durante i terremoti perché oggi non se ne conserva alcuna traccia; di fronte alla chiesa dovevano trovarsi degli alberi che il fotografo non ha potuto evitare di fotografare; accanto alla chiesa sono "parcheggiati" due carretti e, ovviamente, dall'altro lato si vedono solo dei campi, non esistevano edifici né strade.
Crediti per la fotografia di Camille Enlart: © Ministère de la Culture (France), Médiathèque de l'architecture et du patrimoine, diffusion RMN-GP.
Stupendo e prezioso lavoro di ricerca storica. Grazie di cuore. Fiorella
RispondiEliminaGrazie Fiorella, sei sempre molto gentile.
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