Forse non tutti sanno che a Scurcola, un tempo, esisteva una chiesetta dedicata alla Sacra Famiglia. Di questa cappella di famiglia, oggi, non resta praticamente nulla, fuorché un'iscrizione collocata su quello che è stato l'ingresso principale dell'oratorio. L'iscrizione, seppur scolorita, risulta ancora leggibile e recita: "Oratorium Sacrae Familiae dicatum" ossia "Cappella dedicata alla Sacra Famiglia". La piccola chiesa affaccia lungo Via XI Febbraio, proprio accanto al bellissimo portone di ingresso di quello che conosciamo come Palazzo Tuzi.
Iscrizione sulla porta della Cappella della Sacra Famiglia |
Da quanto ho potuto ricostruire, il bel palazzo appartenuto fin dal Settecento alla famiglia Tuzi, nella seconda parte dell'Ottocento, divenne proprietà della famiglia Marimpietri, altra importante "casata" presente a Scurcola della quale, col passare del tempo, sembrano essersi perse le tracce. Lo studioso Fulvio D'Amore descrive alcune vicende legate alla cappella della Sacra Famiglia spiegando che, a seguito di quelle stesse leggi che portarono alla soppressione del Convento dei Cappuccini, il 13 aprile del 1870 le autorità civili ordinarono all'abate Vincenzo De Giorgio di effettuare i dovuti controlli "all'Oratorio Pubblico di recente eretto dal Sig. D. Gaetano Marimpietri nel lato destro del Portone d'ingresso del suo Palazzo, in Via delle Grazie, al fine di verificare se fosse o no provveduto di quanto è prescritto per gli Oratori Pubblici" [1].
Portone Palazzo Tuzi-Marimpietri (six) - Porta Cappella Sacra Famiglia (dex) |
Il riferimento alla Cappella della Sacra Famiglia sopra menzionato è contenuto in un documento conservato presso l'Archivio Diocesano dei Marsi [2]. Dal breve estratto che Fulvio D'Amore ha messo in evidenza, si capisce che la realizzazione della piccola chiesa si deve a Gaetano Marimpietri e che Via XI Febbraio, nel 1870, doveva chiamarsi Via delle Grazie, denominazione che, attualmente, ricomprende solo il breve tratto di strada che va dall'Arco di Scoccetta fino a Largo degli Alpini (in zona Corte Vecchia).
Affresco della Sacra Famiglia lungo via XI febbraio |
Molto interessante, a mio parere, la descrizione della Cappella della Sacra Famiglia [3] riportata da D'Amore: "dalla parte di oriente una gran finestra, con cristalli, che guarda il giardino del Marimpietri, dal lato di mezzogiorno ha l'altare, dal lato settentrionale, in un degli angoli, una porticina confinante coll'ingresso del portone, per comodo della Famiglia. L'Oratorio è tutto bellamente dipinto, ed è dedicato alla Sacra Famiglia, come rilevasi da una iscrizione nel muro di fronte all'altare, che è del tenore seguente: Cajetanus Marimpietri – sacellum hoc Sacrae Familiae dicatum pubblicae devotioni ibidus Aprilis aperuit A.D. MDCCCLXX".
La piccola chiesa della Sacra Famiglia, dunque, doveva apparire molto graziosa ed era anche fruibile da persone che non fossero necessariamente membri della famiglia Marimpietri. Purtroppo, oggi, di questo oratorio non resta nulla. Come mi è stato spiegato dai discendenti della famiglia Damia (proprietari e gestori di Borgo Pio), lo spazio occupato un tempo dall'oratorio, nei primi anni Sessanta, venne smantellato e convertito in una stanza comune. Niente della chiesetta della Sacra Famiglia si è conservato, a parte l'iscrizione di cui ho detto all'inizio.
Note
[1] Grossi, Colapietra, D'Amore, "Scurcola Marsicana Historia", 2005, p. 428.
[2] Fondo D/292, Scurcola 10 (Anni 1850-1889).
[3] Grossi, Colapietra, D'Amore, "Scurcola Marsicana Historia", 2005, p. 452.