martedì 12 aprile 2022

La cultura non è


La cultura non è fiato a perdere, la cultura non è per caso e non è nemmeno vaga distrazione. La cultura non si improvvisa, non si inventa e non si trattiene. La cultura non è un abitino da indossare per le feste, non è neanche una parola magica da proferire nelle occasioni opportune, né un palloncino da gonfiare per darsi lustro. La cultura non imbelletta e non infiocchetta, la cultura non dorme e non si fa da sé. La cultura non è per chi se ne frega e nemmeno per chi non la prende sul serio. La cultura non annoia, non bluffa e non gira a vuoto. La cultura non vale a prescindere e non tollera vacue approssimazioni. La cultura non sono due "sassi" ritrovati sotto terra e nemmeno due "facce" viste su un muro.

La cultura è fede. È pensiero totale, radice che preme, mente che osa pensare. La cultura è massima conoscenza, desiderio di capire e infiniti rimandi di tempo. È dimestichezza col dubbio, è umiltà d'ascolto, è inginocchiarsi a cercare. La cultura è condivisione sana, è urgenza di comprendere, è fatica immane. La cultura esige attitudine, competenze e visioni mai viste. La cultura consuma e risorge, si flette e riflette. Ci spiega e ci cresce ma deve essere custodita e nutrita e curata e vigilata ogni giorno. Punto d'inizio e d'incontro: luogo senza confini. La cultura è responsabilità e mestiere, comincia per non aver mai fine. Si spande lì dove c'è chi la rispetta e la sostiene con onestà intellettuale e nobiltà d'intenti. La cultura non sa che farsene delle vaghezze sconclusionate di chi la usa calpestandola, di chi vorrebbe piegarla ai suoi scopi, di chi non le si avvicina con il riguardo che merita.

2 commenti:

  1. Di cultura e sensibilità tu ne hai tanta cara Maria. Ricordo, tra le frasi più assurde sentite nell'etere, quella che recita: "Con la cultura non ci mangi". Niente di più sbagliato, oltre al fatto stesso di accostare le due cose. E mi piace ricordare sempre l'esempio di Aielli che proprio attraverso la cultura ha saputo rilanciare un borgo destinato allo spopolamento, ora invece in forte espansione turistica. Non scordiamoci che tutto è partito dalla trascrizione a mano, su un muro, dell'opera Fontamara di Ignazio Silone. E non è cultura questa? Proprio ad Aielli, per il prossimo 18 giugno, con i Giovani Soci della BCC di Roma stiamo organizzando un incontro sul tema "Giovani, cultura e turismo". E mi farebbe tanto piacere se tu potessi partecipare.
    Intanto, visto il periodo, ne approfitto per farti tantissimi auguri, sia da parte mia che di mio padre, per una serena Pasqua! Piergiorgio

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    1. "Con la cultura non si mangia", ricordo questa frase. La pronunciò il ministro Tremonti, alcuni anni fa. E' un'affermazione pericolosa e fallace, almeno secondo il mio modo di vedere. Con la cultura si può mangiare e vivere, ma deve essere programmata e gestita con cura, dedizione e attenzione.

      Aielli, nel territorio marsicano, è una realtà magnifica. C'è stata un'idea, c'è stata una visione e c'è stato chi ha saputo e voluto crederci mettendoci sopra soldi e impegno. Gratis non si va avanti, nemmeno nel mondo dell'arte e della cultura. Forse è anche questo un errore: pensare che fare cultura sia un "passatempo", un "diletto". Con questo post ho voluto sottolineare, invece, che creare cultura (come creare arte) ha un valore economico.

      I paesi della Marsica non devono emulare Aielli, ma individuare un'idea diversa e intelligente che possa dare esiti simili. Aielli ha creato la sua identità puntando sull'arte dei murales, noi dovremmo pensare ad altro.

      Ti ringrazio per gli auguri, che ricambio. Ti abbraccio e abbraccio e ringrazio anche tuo padre. A presto.

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