sabato 15 maggio 2021

Anno 1894: furto e danneggiamento del tabernacolo della Madonna della Vittoria


Nella notte del 10 marzo 1894 uno sconsiderato tentò di rubare le sei splendide tele poste sulle ante interne del tabernacolo che custodiva la statua della Madonna della Vittoria di Scurcola Marsicana. Un atto increscioso e vandalico anche perché il ladro, evidentemente piuttosto maldestro oltre che particolarmente inesperto, non fece altro che danneggiare in maniera irreparabile le preziose opere, attribuite al noto pittore Saturnino Gatti (1463-1518), causando un'immane perdita per i devoti, per il paese di Scurcola e per il panorama storico e artistico locale. Il pessimo soggetto, autore di tanto scempio, neanche a dirlo, non fu mai individuato né punito per il suo misfatto.

Copertina della Rivista "L'Arte" 1904

Del tragico furto scrisse, a suo tempo, anche lo studioso Pietro Piccirilli [1]: "… ho trovato che buona parte delle belle tempere era scomparsa: un malvivente le aveva strappate dal legno in modo vandalico!". Lo storico riferisce che "un pregiudicato del luogo staccò sconciamente le tele e corse subito a venderle a Roma. L'abate D. Serafino De Giorgio [2], accortosi del sacrilego sfregio, ne dette avviso alle autorità". Secondo la testimonianza di Piccirilli, una parte insignificante di quelle tele fu rinvenuta presso l'antiquario Eliseo Borghi "il quale dichiarò di aver venduto ad un pittore tedesco gli altri pezzi, aggiungendo di non ricordare il nome del ladro, né quello del compratore".

Presentazione al Tempio (dettaglio)

Come detto, era il 1894 e, da quel momento, nessuno ha più saputo che fine abbiano fatto le porzioni delle tele oltraggiate che ornavano la cassa lignea, decorata internamente con gigli dorati (simbolo degli Angioini, Re di Francia). Il prezioso tabernacolo è quello che, secondo la tradizione, custodiva la Madonna quando, nel 1525, fu rinvenuta presso le rovine della perduta Abbazia cistercense di Santa Maria della Vittoria, così come racconta il Corsignani [3]: "…dentro una Cassa di noce, che stava dentro un'altra cassa più grande, quali casse presentemente ancora lì si trovano, e stanno dentro la detta Chiesa".

Annunciazione (lato sinistro) Crocifissione (lato destro)

Oggi la preziosa custodia lignea è conservata presso il Museo d'Arte Sacra della Marsica, all'interno del Castello Piccolomini di Celano. Le tele dipinte dal Gatti, come si può rilevare, sono state tutte danneggiate, in maniera più o meno grave, dal tentativo di furto di fine Ottocento. Partendo dal lato sinistro, in alto, sono rappresentate tre scene: l'Annunciazione, l'Adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio. Sul lato destro, sempre partendo dall'alto, troviamo: la Crocifissione, la Flagellazione e la Cattura di Cristo. Quest'ultimo pannello, purtroppo, è stato completamente compromesso dal danneggiamento causato, come scritto, nel lontano 1894.


Note
[1] Pietro Piccirilli, "Notizie degli Abruzzi, furti di oggetti d'arte a Scurcola e a Paterno", in "L'Arte", 1904, pp. 504, 505.
[2] Piccirilli, probabilmente, ha confuso i nomi dei fratelli De Giorgio. In quel periodo l'abate di Scurcola era don Vincenzo De Giorgio. Serafino De Giorgio, suo fratello, non fu mai abate ma Sindaco di Scurcola dal 1882 al 1885 e, poco più tardi, dal 1892 al 1893.
[3] Pietro Antonio Corsignani, "Reggia marsicana", Parrino, Napoli, 1738.

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