giovedì 30 aprile 2020

Tesoro di Scurcola: la splendida croce processionale del XV secolo


Anche Scurcola ha il suo Tesoro ed è costituito da una serie di oggetti molto preziosi, molto antichi e molto belli che, in generale, gli scurcolani conoscono o apprezzano poco. Tra di essi vale la pena soffermarsi su una splendida croce processionale risalente al XV secolo. La croce processionale, come si può facilmente intuire, è una croce che veniva portata in processione e, anche per questo, è decorata su entrambi i lati. Solitamente nella parte frontale si trova sempre la figura di Cristo mentre sul retro è possibile notare la presenza della Madonna o di un Santo. L'uso di condurre in processione delle piccole croci dotate di un'impugnatura ha origini antiche risalenti alla metà del VI sec. e si è mantenuto almeno fino al XVI secolo. In seguito si diffuse l'abitudine di utilizzare le croci astili, ossia quelle dotate di un'asta che le sorregge. 

Il testo di Costantino Oddi che ho consultato

Grazie a Costantino Oddi, ho potuto leggere e consultare un testo intitolato "Architettura e arte nella Marsica. 1984-1987. II Arte" [1] all'interno del quale ho rintracciato interessanti informazioni circa la croce processionale di Scurcola Marsicana. A quanto si legge, essa potrebbe provenire dalla distrutta chiesa di San Michele Arcangelo o, come veniva chiamata a Scurcola, la Chiesa di Sant'Angelo. Oggi la croce è conservata nella Chiesa della SS. Trinità e, dettaglio di estremo prestigio, su di essa Pietro Piccirilli [2] "vide impresso uno dei bolli quattrocenteschi - non specifica quale - della corporazione degli orafi sulmonesi". Cosa vuol dire? Che la croce processionale di Scurcola, pur essendo stata rimaneggiata e manomessa in seguito, è stata creata dagli abili orafi di Sulmona nel corso del Quattrocento.

Sigillo SUL presente su un'altra croce processionale

Va spiegato che, a partire dal XV secolo, Sulmona è divenuta sede di una delle più importanti e prestigiose corporazioni di orafi presenti in Abruzzo. La Scuola Orafa Sulmonese realizzava manufatti di grande raffinatezza sui quali veniva sempre apposto il sigillo "SUL", così da poter distinguere le creazioni d'arte orafa sulmonesi da quelle create altrove. Il sigillo venne consegnato nel 1406 da re Ladislao di Durazzo all'orafo Nicola Piczulo affinché venisse applicato su tutte le opere realizzate in oro e argento; se ne perderà l'uso solo a partire dal XVI secolo. Sulla croce processionale di Scurcola il marchio o sigillo "SUL", come detto, è stato attestato dal famoso studioso Pietro Piccirilli che deve averlo rilevato quando, tra la fine dell'800 e i primi del '900, studiò l'oggetto. Purtroppo oggi quel segno "SUL" non c'è più. Il bollo, come spiega la studiosa Mariarosa Gabbrielli, è stato abraso "da una malaccorta ripulitura dell'argento". 

Figura della Maddalena e simbolo di Scurcola

Il centro della croce è caratterizzato da un Crocifisso a tutto tondo mentre nei tre trilobi superiori sono presenti le tre Marie: Maria, Maria Maddalena e Maria di Cleofa. Le notazioni riferibili al libro sopra menzionato sono chiare: "L'opera appare non eccelsa e per di più disorganica, tanto da far pensare addirittura a pesanti rifacimenti operati in passato. Difatti, per parti originali più antiche sembrano essere le figure delle formelle ed il S. Michele con la bilancia che infilza il demonio con la spada, mentre le lamine di rivestimento ed il Crocifisso, coronato di spine e dal perizoma assai corto, appaiono quanto meno del secolo successivo". Uno degli elementi più evidenti degli anomali rifacimenti della croce è ben visibile sul recto: la figura della Maddalena (ora posta nel trilobo superiore) appare accovacciata con lo sguardo rivolto verso l'alto, questo indica che un tempo guardava Cristo dal basso e, di conseguenza, doveva necessariamente trovarsi ai piedi della croce, proprio lì dove adesso vediamo il simbolo di Scurcola, evidentemente apposto in un momento successivo. È più che evidente che la croce ha subito interventi molto invasivi che ne hanno stravolto l'originario impianto

Verso della croce con S. Michele Arcangelo e gli Evangelisti

Il verso (lato posteriore) della croce processionale di Scurcola è invece dominato dalla bella figura di San Michele Arcangelo intento ad infilzare il drago/demonio con la sua spada (ricordo che questa croce un tempo era custodita nella Chiesa di Sant'Angelo e forse non è un caso). L'Arcangelo Michele ha tra le mani una bilancia con cui, secondo una tradizione che risale, attraversando l'Islam, addirittura alla mitologia egiziana e persiana, pesa le anime degli uomini, ma la bilancia può essere anche intesa come l'equilibrio umano tra la Terra e il Cielo. Nei quattro trilobi di questo lato della croce sono rappresentati i quattro Evangelisti: a sinistra Giovanni, a destra Luca, in alto Matteo e in basso Marco. Lungo il bordo della croce sono presenti delle sfere in rame dorato


Note 

[1] "Architettura e arte nella Marsica. 1984-1987. II Arte" a cura della Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici per l'Abruzzo, Japadre Editore, L'Aquila-Roma 1987. 

[2] Pietro Piccirilli è stato un importante letterato, storico e studioso abruzzese. Nasce a Sulmona il 18 luglio 1849. Si diploma presso l'Istituto di Belle Arti di Napoli nel 1875 e lavora come insegnante nella sua città natale, arrivando a fondare e dirigere la Scuola d'Arti e Mestieri. Ha iniziato a scrivere d'arte, di storia e di cultura abruzzese dalla seconda parte dell'800. La sua produzione è vasta e tuttora fondamentale per le Belle Arti d'Abruzzo. Nel 1907 diventa socio corrispondente per la classe di storia, archeologia e filologia dell'Accademia Pontaniana e socio benemerito della Società di Storia Patria Abruzzese. Numerosi e importanti gli incarichi da lui assunti nel corso degli anni. Ha dedicato spazio anche all'oreficeria abruzzese tanto che avrebbe voluto realizzare un volume intitolato "L'arte dell'orafo nella terra d’Abruzzo dal XIII al XIX secolo" ma non vi riesce. Ha dedicato molta attenzione all'area della Marsica colpita dal terremoto del 1915: Piccirilli si impegna in una fondamentale opera di recupero di sculture, dipinti e arredi. Muore nella sua Sulmona l'8 marzo 1921.

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