martedì 10 agosto 2021

I resti dei proiettili conficcati tra le pietre della Chiesa


Non è facile vederli. E, in effetti, bisogna sapere che le piccole tracce metalliche dalla forma irregolare, ormai rovinate dalla ruggine, conficcate tra i blocchi di pietra, sono, in realtà, resti di proiettili. Se sono riuscita a notare la presenza di tali minuscoli oggetti, e ne sto scrivendo, è merito di Impero Rossi che, durante uno dei nostri incontri, ha avuto la bella idea di raccontarmi alcuni episodi della sua infanzia e della sua giovinezza. In fondo, per lui e per gli altri ragazzini di Scurcola, negli anni del secondo dopoguerra, si trattava solo di un gioco. Un gioco piuttosto pericoloso, va detto.

Resto di un proiettile sulla scala della Concezione

Dopo l'8 settembre del 1943, a Scurcola, così come in molti altri luoghi d'Italia, si stabilirono i militari tedeschi. La convivenza con soldati e ufficiali nazisti non fu semplice. Tra i vari episodi riconducibili a quella fase storica, vi fu anche il bombardamento, da parte degli aerei alleati, di un treno militare che si trovava nei pressi della stazione ferroviaria di Scurcola. Si trattava di un convoglio che trasportava munizioni. L'esplosione fu impressionante e molto di quel materiale bellico si disperse nelle campagne attorno alla stazione. Non mancarono, come forse qualche persona più matura ricorda, incidenti legati proprio al ritrovamento e al maneggiamento inopportuno di esplosivi da parte di civili.

Proiettile tra le pietre della Chiesa della SS. Trinità

Impero era solo un bambino di 7-8 anni al tempo, ma ricorda benissimo che tanti ragazzini di Scurcola, poco più grandi di lui, si divertivano a recuperare i proiettili inesplosi. Li chiamavano "dum-dum" anche se, probabilmente, si trattava di un'altra tipologia di munizioni. Una volta trovato il proiettile, con una buona dose di incoscienza, facevano in modo di aprirlo: la parte inferiore veniva svuotata dalla polvere da sparo, la parte superiore, ossia la pallottola, veniva infilata tra le pietre poste ai piedi della Chiesa della SS. Trinità e sul muro di sostegno della scala della Concezione. Una volta incastrate, i ragazzini di Scurcola colpivano le pallottole con un sasso fino a provocare una grande fiammata che si estendeva anche per due o tre metri.

Altre tracce di pallottole nella pietra

In sostanza, il gioco consisteva proprio nell'essere capaci di provocare la violenta vampata che, probabilmente, in più di un'occasione ha rischiato di ustionare chi si trovava lì vicino. Si trattava, come detto, di un "gioco" molto rischioso che però, intorno alla metà degli anni Quaranta, tanti giovani di Scurcola praticavano, trasformando un oggetto bellico in un imprudente divertimento. Di quei giochi incauti oggi ci restano minuscole tracce metalliche ossidate dal tempo che chiunque, passando ai piedi della Concezione e della Chiesa, con un minimo di attenzione, può notare. Si tratta di un'altra singolare testimonianza della vita scurcolana di un tempo che, credo, valga la pena conoscere e ricordare.

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Ringrazio di cuore Impero Rossi che ha scelto di condividere con me uno dei suoi tanti ricordi.

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