Via Dalmazia, via Tosti, via Cavalier Ansini. Stiamo parlando di alcune delle scalinate più belle del borgo di Scurcola che consiglio vivamente a tutti di andare a cercare e di percorrere con attenzione, soffermandosi di tanto in tanto per ammirare i dettagli che, passo dopo passo, si presentano alla vista. Le strade citate presentano anche un'altra peculiarità: sono tutte pavimentate con le famose "pallotte" o "pallottole". Ciò indica che sono tra le poche che hanno mantenuto intatto il fondo che, un tempo, caratterizzava tutte le vie del centro storico di Scurcola. Ciottoli di pietra bianca che, come alcune persone mi hanno spiegato, venivano indicate in dialetto anche come le "pallotte deglio campo de' Massa".
La scalinata di Via Cavalier Ansini |
Nel tempo, però, le "pallotte" sono state sostituite da pietre più ruvide e scure, sampietrini, porfido o, nei casi peggiori, coperte brutalmente da uno strato di asfalto o di cemento. Bisogna ammettere che le pietre bianche, che sono caratteristiche dei nostri territori, presentavano qualche problema di sicurezza poiché, in caso di pioggia, neve e ghiaccio, diventavano viscide e molto scivolose, quindi un rischio costante per chi doveva salire o scendere a piedi lungo le vie del borgo. Nei decenni passati, dunque, gli amministratori pensarono di sostituirle con pavimentazioni più sicure ma di sicuro meno affascinanti, meno autentiche e meno belle da vedere.
Via Tosti Via Porta Reale Scale Chiesa della Madonna |
Camminando tra le vecchie strade di Scurcola si potrà notare di frequente la presenza delle "pallotte" che, fortunatamente, sono state lasciate dov'erano in diversi punti del paese: davanti alla Chiesa della Madonna della Vittoria, in qualche cortile, su piccole scale nascoste o tra spazi poco visibile e poco frequentati. Come scritto sopra, qualcuno ha provveduto spesso a cementarle o a ricoprirle, probabilmente per evitare di scivolare e cadere. Ma le "pallotte" ci sono lo stesso e si spera che, almeno quelle ancora presenti, restino dove sono perché, anche se molti non le notano neppure o le considerano scomode, esse rappresentano un segno della storia e della vita di Scurcola, una ragione sufficiente per apprezzarle e custodirle con cura.
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