venerdì 19 giugno 2020

Passaporto per l'interno rilasciato dal Comune di Scurcola nel 1886


Da quando ho creato il blog dedicato a Scurcola Marsicana mi capita di raggiungere e comunicare con persone diverse. Alcune persino molto lontane da Scurcola e dall'Italia. E, di tanto in tanto, succede anche che ci siano degli scurcolani che decidono di condividere con me fotografie, documenti, storie e memorie che conservano da tempo. Ovviamente il mio intento è e rimane quello di scrivere, e condividere a mia volta su questo blog, tutto ciò che posso affinché non vada perduto e, soprattutto, affinché gli scurcolani, e non solo, prendano coscienza di quanta ricchezza, più o meno nascosta, sia conservata nelle nostre case e nelle nostre famiglie. In molti casi le persone non hanno alcuna consapevolezza della portata dei loro stessi ricordi, di quanto sia importante il valore di una vecchia foto, di quanta storia possa celarsi dietro un foglio logoro e macchiato scritto un secolo fa. 

Esattamente come il documento che una gentile scurcolana ha deciso di mettere a mia disposizione. Come si evince dalla foto, si tratta di un Passaporto per l'interno risalente addirittura all'anno 1886. Stiamo parlando di un foglio di carta che ha la bellezza di 134 anni. Il suo pregio non è solo quello di esistere ancora dopo tanto tempo, ma è anche quello di raccontarci la vita di chi è vissuto in un'epoca molto diversa dalla nostra. Inoltre c'è un altro dettaglio per niente trascurabile: il Comune di Scurcola ha perso interamente il suo archivio anagrafico in un grave incendio scoppiato per dolo nel 1922, per cui ogni piccola traccia documentale delle attività del Municipio e ogni dato anagrafico della popolazione scurcolana è più che prezioso. 

I connotati del cittadino di Scurcola

Il Passaporto per l'interno che vediamo risale, come detto, al 1886. Si tratta di un documento di riconoscimento che potremmo equiparare alla nostra Carta d'identità. La differenza sostanziale è nell'assenza di una fotografia. I primi Passaporti per l'interno muniti di foto saranno realizzati solo nei primi anni del Novecento e nemmeno in tutti i Comuni. In assenza di fotografia, ogni elemento di riconoscimento è affidato a una particolareggiata descrizione fisiognomica: statura, capelli, occhi, corporatura ma anche a dettagli ancora più minuziosi come sopracciglia, ciglia, bocca, barba, colorito. Insomma la descrizione di ogni elemento fisico e visivo che permettesse a chi di dovere di identificare e riconoscere un volto senza dover far ricorso a un ritratto fotografico. Il nostro concittadino, a quanto pare, non era molto alto (solo un metro e 60), aveva gli occhi "corvini", i capelli "castagni", il naso grosso e il colorito "naturale". Apprendiamo anche che faceva l'agricoltore e che, nel 1886, aveva 40 anni. Quanto basta per poterlo almeno immaginare!

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