lunedì 9 marzo 2020

Quello strano pino marittimo sul Colle dei Cappuccini


Per gli scurcolani salire ai "Cappuccini" è un'abitudine che si impara fin da bambini. Salire ai "Cappuccini" significa procedere lungo una strada che attraversa vigne e terreni ma, soprattutto, significa raggiungere la Quercia di Donato e superarla. La zona denominata "Cappuccini" fa riferimento a un'area che, a partire dal 1590, venne destinata ad accogliere un Convento di Frati Cappuccini che non esiste più. Della presenza dei francescani a Scurcola parlerò in altra sede, adesso vorrei dedicarmi a un albero molto particolare.

Casale ex foresteria dei Cappuccini di Scurcola

Sto parlando dell'imponente pino marittimo che si trova alle spalle di un antico edificio che, probabilmente, veniva usato a suo tempo dai Frati come foresteria, ossia come luogo destinato all'alloggio temporaneo di ospiti di passaggio e "forestieri". Per anni lo abbiamo chiamato "Casale Colucci", da qualche anno però il proprietario è cambiato. Nonostante il passare del tempo e il susseguirsi delle generazioni, quel pino marittimo, la cui presenza è così inusuale per i nostri territori, è rimasto lì dove venne collocato a suo tempo. Una pianta imponente, austera e, almeno a Scurcola, piuttosto inaspettata considerando le condizioni climatiche e l'altitudine dei luoghi.

Il campo in cui si trova il pino marittimo (foto 2012)

La sua esistenza mi ha sempre incuriosito. Negli anni passati ho girato spesso attorno al campo in cui si trova e ho sempre ammirato quel gigantesco pino solitario e anomalo che non ha niente in comune con gli alberi che lo circondano. Ho cercato qualche spiegazione finché Dario Colucci mi ha raccontato la sua storia. Quel pino venne piantato da sua madre, Maria Cerrone, attorno al 1915. Maria, che molti a Scurcola ricordano semplicemente come Marietta, essendo nata nel 1903, aveva al tempo 12 anni. Dario mi ha spiegato che, in realtà, i pini marittimi che Marietta mise a dimora erano due. Purtroppo il secondo venne abbattuto dalle intemperie o dagli uomini ed è ormai perso.

La chioma del pino marittimo

Il maestoso pino marittimo che si trova ai Cappuccini, dunque, è stato piantato da una bambina scurcolana più di un secolo fa. Non sappiamo dove Maria abbia preso la pianticina. È probabile che l’avesse avuta da suo zio Giuseppe Nuccetelli che, forse, l’aveva a sua volta ricevuta in regalo o come compenso per qualche sua prestazione lavorativa (era uno dei migliori scalpellini di Scurcola). Non è possibile recuperare ogni dettaglio di questa vicenda, ciò che conta è che quel pino marittimo, per quanto ne so l'unico presente a Scurcola, ha una sua storia ed è una storia che dura dal 1915.

Nessun commento:

Posta un commento

Per evitare la pubblicazione indiscriminata di messaggi (anche spam), ogni commento è sottoposto a MODERAZIONE: verrà pubblicato solo dopo essere stato visionato dalla curatrice del blog