sabato 1 febbraio 2020

Pietra Scurcola: la sorprendente iscrizione nel centro di Roma


Siamo nel centro di Roma, a pochi passi dalla bellissima Chiesa barocca di Sant’Ignazio di Loyola. Su un lato, quasi di fronte all’imponente facciata di S. Ignazio, realizzata dallo scultore e architetto bolognese Alessandro Algardi, c’è un altro piccolo edificio sacro che, a dire il vero, quasi sfugge alla vista di chi si trovasse a percorrere le strade di quella zona di Campo Marzio. Una chiesa incastrata tra edifici più imponenti e maestosi che, però, per noi scurcolani potrebbe rappresentare un’immensa sorpresa oltre che motivo di soddisfazione e di compiacimento. Stiamo parlando della Chiesa di San Macuto, un santo e la rispettiva Chiesa che, bisogna riconoscere, dice poco a chiunque.

L'iscrizione che si trova sull'alzata di un gradino di S. Macuto

Eppure su uno dei gradini che conducono alla porta della Chiesa di San Macuto c’è una strana iscrizione che dice: PIETRA SCURCOLA. Serve un minimo di attenzione e un occhio accorto ma, come si evince dalla immagini che corredano questo post, l’epigrafe si nota con discreta evidenza. La scoperta dell’iscrizione PIETRA SCURCOLA su uno dei gradini della Chiesa di San Macuto si deve a Franco Farina che, con molta generosità e spirito di condivisione, mi ha messo al corrente del suo insolito rinvenimento. Grazie a Franco, a cui sento di esprimere la mia personale riconoscenza, sono riuscita ad avere le indicazioni sufficienti per recarmi di persona sul luogo, Piazza San Macuto, e invito chiunque si trovi a Roma a fare lo stesso.

L'ingresso della Chiesa
e la posizione dell'iscrizione

L’iscrizione si trova sul secondo gradino, esattamente sulla pietra di alzata. PIETRA SCURCOLA. Un’iscrizione che ci riporta al nostro piccolo paese, al fatto che dalla nostra cava, per diversi secoli, è stata estratta la pietra bianca che, tutt’oggi, caratterizza i portali di diversi e storici palazzi del borgo. Voglio credere, naturalmente, che la dicitura Scurcola a cui fa riferimento l’epigrafe sia proprio Scurcola Marsicana. Sono sicura che sia molto più di una suggestione e che né Franco Farina né io stiamo prendendo un abbaglio. 

Volendo parlare un po’ della Chiesa di San Macuto, essa risale addirittura al 1192. Nel tempo ha subito interventi e mutamenti. Nel 1560 la Confraternita dei Bergamaschi commissionò una nuova facciata all'architetto Giovanni Alberto de Galvani e affidò a Francesco Capriani da Volterra la ricostruzione, che terminò nel 1579. Vogliamo ipotizzare che i gradini siano stati montati in questa fase? È possibile. Per finire un breve accenno a San Macuto: si tratta di un santo vissuto nel VII secolo, nativo del meridione del Galles, consacrato primo vescovo della città di Aleth e fondatore di un monastero che divenne centro di evangelizzazione dei paesi limitrofi.

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