martedì 18 febbraio 2020

Il devastante terremoto del 1904 a Scurcola Marsicana


I primi mesi dell'anno 1904, a quanto raccontano le cronache, furono particolarmente freddi e nevosi. Nel pomeriggio del 24 febbraio 1904, alle ore 16.53, una forte scossa di terremoto, della durata stimata di 11 secondi, colpì una vasta area della Marsica settentrionale. Secondo i dati raccolti nell'archivio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, INGV, i centri più danneggiati furono Rosciolo dei Marsi, Magliano de' Marsi, Scurcola Marsicana, Cappelle, Sorbo, Poggio Filippo, San Donato, Gallo e Scanzano, tutti ubicati fra 700 e 1.050 metri di altitudine e sparsi su una superficie di circa 140 kmq. La scossa causò danni importanti a numerose costruzioni: molte case crollarono o dovettero essere demolite. I crolli furono causati soprattutto dalle cattive le condizioni statiche degli edifici; lo stato di fatiscenza del patrimonio edilizio era dovuto sia a vecchiaia, sia a scadenti tecniche costruttive [1]

Militari tra le case sopra via Corradino

La scossa del pomeriggio del 24 febbraio 1904 venne classificata come del IX grado della scala Mercalli (magnitudo 5.7) ed ebbe come epicentro il paese di Rosciolo. La sua potenza devastatrice venne avvertita nella provincia de L'Aquila, di Frosinone, di Perugia, di Rieti, di Urbino e di Caserta. A Scurcola il terremoto del 1904 causò svariati crolli e generò, paradossalmente, più danni rispetto a quelli che verranno causati dal terremoto di Avezzano del 13 gennaio 1915. Altrettanto incredibilmente, il terremoto del febbraio 1904 non causò vittime in nessuno dei paesi colpiti. Alla scossa più devastante, fece seguito uno sciame sismico piuttosto importante che si protrasse nei cinque mesi successivi con scosse anche molto forti.

Edificio lesionato in via A. Diaz

Sempre secondo le informazioni raccolte dall'INGV, a Scurcola i 2/3 delle abitazioni fu danneggiato, oltre un centinaio di case risultò inagibile. La scossa principale fu seguita nelle successive ventiquattro ore da otto repliche che causarono nuove fenditure nelle case, tremolio di oggetti, porte e vetrate [2]. Da un giornale dell'epoca leggiamo: "Intanto la neve viene giù a larghe falde, il freddo è intenso, e la popolazione terrorizzata accampa in aperta campagna" [3]. La popolazione che viveva nei centri più danneggiati, tra cui anche Scurcola, fu costretta a trovare riparo in campagna o in ricoveri improvvisati. Complessivamente si calcolò che più di 8000 persone rimasero senza casa in tutta l'area marsicana colpita.

Casa puntellata in Piazza del Mercato

Del tragico terremoto del 1904 ci sono pervenute alcune fotografie, scattate presumibilmente dai soldati che furono inviati nella Marsica per le operazioni di soccorso, le quali raccontano una fase successiva alla tremenda scossa, ossia quella della messa in sicurezza e del puntellamento di svariati edifici di Scurcola. I centri più danneggiati furono comunque quelli di Rosciolo e di Magliano de' Marsi. A pochi giorni dalla scossa più forte, venne istituito un Comitato di soccorso, "presieduto dal sindaco di Magliano, Sig. Scipioni, che lavora alacremente per raccogliere le oblazioni e distribuire i soccorsi: ma gli aiuti finora pervenuti sono, a dir il vero, ben misera cosa di fronte all’entità del disastro". [4]


Note 

[1] Alfonso Cavasino, "Il terremoto nella Marsica del 24 febbraio 1904", in "Bollettino della Società Sismologica Italiana", vol. 18 (1914), pp.411-48. Modena 1915. 
[2] Monti V., "Notizie sui terremoti osservati in Italia durante l'anno 1904", Regio Ufficio Centrale di Meteorologia e Geodinamica, in appendice al "Bollettino della Società Sismologica Italiana", voll. 11 (1906)-12 (1907). Modena. 
[3] Il Giornale d’Italia, 26 febbraio 1904, n. 57. Roma 1904. 
[4] Il Giornale d’Italia, 16 marzo 1904, n. 76. Roma 1904.

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