L'8 novembre 2019 è morto, in maniera del tutto inaspettata e prematura, il professor Gianluca Tarquinio. Era un importante e competente discologo e musicologo, ma anche uno dei più apprezzabili e vivaci rappresentanti della vita culturale marsicana. Era membro dei consigli direttivi dell'Istituto Abruzzese di Studi Musicali, della Pro-Loco di Avezzano e di quello dell'Archeoclub d'Italia sezione Marsica oltre che socio della Deputazione Abruzzese di Storia Patria. Insegnante, studioso, musicista, saggista e animatore di numerose iniziative culturali del nostro territorio. La sua scomparsa è stata uno shock per molti. Anche per me. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di frequentarlo regolarmente fino a instaurare con lui un legame di amicizia e di profonda stima. Conosceva e seguiva questo blog. Sapeva che ero costantemente alla ricerca di argomenti nuovi e stimolanti di cui parlare in questo spazio virtuale. Un paio di settimane prima di morire, Gianluca mi ha suggerito di scrivere qualcosa a proposito di una piccola statua che si trova a Scurcola: "Nel convento di S. Antonio c'è la statua di una madonnina realizzata dal famoso Pasquale Di Fabio e benedetta dal Papa polacco". Dopo qualche giorno mi ha proposto di chiedere lumi a don Angelo Piacente.
Ho seguito i suggerimenti di Gianluca: ho cercato notizie sulla Madonnina, ho chiamato don Angelo Piacente, ho letto notizie sull'arrivo di Giovanni Paolo II ad Avezzano. Ora sono qui a scrivere della statua della "Madonna del sorriso e della vita" che si trova posizionata su uno sperone di roccia, all'interno del Chiostro del Convento cinquecentesco di Sant'Antonio, a Scurcola, storicamente fondato dai monaci del Terzo Ordine Francescano. Don Angelo Piacente, con gentilezza e disponibilità, mi ha spiegato alcuni dettagli relativi alla "Madonna del sorriso e della vita". A quanto pare fu Filippo Fabrizi, giornalista e scrittore, al tempo presidente del Lions Club Avezzano, a occuparsi della committenza di un'opera scultorea da donare alla Comunità Incontro di don Gelmini che dal 1983 era stata insediata nel Convento di Sant'Antonio.
Pasquale Di Fabio (1927-1998) (foto tratta da Art Tribune)
L'artista incaricato fu Pasquale Di Fabio. Stiamo parlando di un importantissimo e talentuoso pittore e scultore italiano, nato a Civitella Roveto nel 1927, che con la sua arte ha raggiunto modalità espressive di enorme valore ottenendo importanti riconoscimenti in tutta Italia. A Pasquale Di Fabio si devono numerose opere di carattere pubblico tra cui il monumento all'astronomo Filippo Angelitti ad Aielli; l'obelisco del memoriale del terremoto del 1915 posto alle pendici del monte Salviano ad Avezzano; il monumento alla "Libertà per tutti i popoli" in piazza della Resistenza ad Avezzano; la scultura in acciaio "Struttura-Luce" collocato in largo Pasquale Di Fabio in Avezzano: il Monumento ai caduti di Luco dei Marsi e quello di Venere dei Marsi; il bassorilievo "Struttura" della palazzina moderna di villa Torlonia ad Avezzano e la "Pietà", sulla facciata della chiesa di Borgo Via Nuova ad Avezzano. Un artista prestigioso le cui opere vengono tuttora ospitate in numerose mostre.
Giovanni Paolo II (1920-2005)
A Scurcola, dunque, possiamo onorarci di possedere la statua della "Madonna del sorriso e della vita" realizzata proprio da Pasquale Di Fabio. Tutte le Comunità Incontro hanno come loro protettrice la "Madonna del sorriso", don Angelo mi ha spiegato che per quella presente a Scurcola è stato scelto un nome un po' diverso, "Madonna del sorriso e della vita": una Madre che sorride amorevolmente e a cui il Bambino si stringe in un abbraccio pieno e dolcissimo.
La benedizione di questa bellissima statua è avvenuta nella giornata di domenica 24 marzo 1985 quando il Pontefice Giovanni Paolo II venne per la sua visita pastorale nel Fucino e ad Avezzano. In tale circostanza i ragazzi che al tempo erano ospitati nella Comunità Incontro si recarono presso la Chiesa della Madonna di Pietraquaria e portarono la "Madonna del sorriso e della vita" del Di Fabio che venne benedetta in prima persona da Papa Wojtyla. Al loro rientro presso il Convento, la statua fu collocata in cima ad una roccia. E lì continua a rimanere.
(*) Post dedicato all'amico Gianluca Tarquinio.
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